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Calcolo del ciclo mestruale per conoscere il periodo fertile

Molte persone considerano il ciclo mestruale il periodo in cui compaiono le mestruazioni ma non è corretto. Il ciclo mestruale comprende infatti il tempo tra il giorno di inizio della mestruazione e la data di quella successiva.

Le mestruazioni cominciano quando appaiono le prime gocce di sangue e generalmente sono più abbondanti nei primi tre giorni. Il flusso di sangue diminuisce poi con il passare dei giorni.

Quando l’attività ovarica termina arriva la menopausa e le mestruazioni terminano. Da questo momento non è più possibile rimanere incinta. Il ciclo mestruale ha una durata media di 28 giorni, anche se molte donne lo hanno più breve o più lungo. Questo non rappresenta l’insorgere di eventuali problemi perché viene ritenuto normale un ciclo che va dai 21 ai 35 giorni.

Le fasi del ciclo mensile

Il ciclo mensile attraversa diverse fasi che cominciano con il primo giorno della mestruazione. L’utero fa fuoriuscire delle piccole quantità di sangue ed anche una parte della mucosa, che serviva in precedenza per ospitare l’ovocita se fecondato.

Il flusso mestruale prosegue e dal 2° al 5° giorno vengono prodotti molti estrogeni che sollecitano le ovaie alla produzione di un altro ovocita. Ma è dal 5° al 14° giorno che il follicolo di Graaf inizia a produrre una maggiore quantità di estrogeni con lo scopo di ricevere un ovocita fecondato.

Gli estrogeni portano all’ispessimento dell’endometrio che richiede una più elevata quantità di sangue. Verso il 14° giorno l’ovocita giunto a maturazione nei giorni fertili viene liberato dall’apertura del follicolo. Quest’ultimo a fine ovulazione diventa un corpo luteo.

Nel lasso di tempo che va dal 14° al 21° giorno per consentire la migrazione dell’uovo che passa dalle tube e va verso l’utero il corpo luteo e le ovaie producono quantità elevate di progesterone. Questo permette inoltre di limitare le contrazioni dell’utero in modo che un ovocita fecondato non venga espulso e di favorire la preparazione dell’endometrio.

Nell’arco di tempo dal 21° al 28° giorno in mancanza della fecondazione dell’ovulo si interrompe la produzione di progesterone da parte del corpo luteo. Anche le ovaie ne producono meno e vicino al 28° giorno compare il sangue mestruale attraverso il quale viene espulsa la mucosa dell’utero che si è staccata.

In questo momento è molto bassa la presenza di estrogeni tanto che l’ipotalamo spinge l’ipofisi alla secrezione degli ormoni Lh e FSH. Sono loro a incentivare la produzione di estrogeni da parte delle ovaie in modo tale che ricomincia un ciclo nuovo. In caso di gravidanza invece il corpo luteo diventa più grande e prosegue la produzione di grandi quantità di progesterone, utili per questo stato.

Calcolo dei giorni fertili

Chi desidera una gravidanza può calcolare quali sono i giorni fertili. Si tratta di un sistema utile per riuscire a rimanere incinta, che parte dalla base che una donna ha di massima l’ovulazione 14 giorni prima della mestruazione.

Questo vale per quelle donne che hanno un ciclo cosiddetto regolare ogni 28 giorni. Se invece si ha un ciclo mestruale più corto, l’ovulazione avverrà con un anticipo di circa una settimana. Se vuoi programmare una gravidanza questo sito ha raccolto le app che aiutano a calcolare se sei incinta.

La fecondazione dell’uovo da parte degli spermatozoi avviene in un tempo che va dai due ai cinque giorni. Solitamente però trascorse 72 ore essi perdono molte delle loro peculiarità utili a favorire la penetrazione nell’uovo femminile.

Può anche capitare che la donna rimanga incinta dopo un rapporto sessuale che è avvenuto tre giorni prima dell’ovulazione in quanto la vita dello spermatozoo è abbastanza lunga.

La gravidanza può iniziare anche quando si hanno rapporti non protetti quattro giorni prima o dopo l’ovulazione, nel periodo definito periovulatorio. Ecco che i giorni fertili sono quindi di più di quelli canonici.

Alterazioni del flusso mestruale

Le mestruazioni non sono tutte uguali e possono essere definite in modi diversi, a seconda di come si presenta il flusso e delle sue alterazioni.

Si parla di amenorrea quando il flusso mensile è assente. Può essere primaria quando la mestruazione non è mai comparsa dopo i 16 anni, secondaria quando si blocca all’improvviso o fisiologica quando si è incinta.

La dismenorrea è la mestruazione che si verifica con stati dolorosi mentre l’ipomenorrea accade quando il flusso di sangue è molto scarso rispetto al normale.

La polimenorrea è il problema delle mestruazioni in anticipo (scopri quali sono le cause) e se la mestruazione si prolunga oltre i sette giorni si è di fronte a una menorragia.

Quando invece il flusso arriva meno frequentemente ovvero oltre i 35 giorni dall’ultima mestruazione si parla di oligomenorrea. L’ipermenorrea si verifica quando i tempi della mestruazione sono normali ma si tende a perdere una quantità di sangue eccessiva. Può essere dovuta a uno squilibrio ormonale e viene definita funzionale oppure ad un disturbo dei genitali ed in questo caso è detta organica.

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